Thursday 31 December 2009

new year's eve...

Ecco qui Sunshy, quella che va sempre controcorrente. Saggia e un pò snob, come ha detto il mio papà. Che alle porte del 2010 (mancano 10 minuti) invece di essere in giro a far festa, è sola e scrive sul blog. Questa è la Sunshy che mi piace. Quella a cui non gliene frega niente. Che se ne sbatte.

Ho il mio bel Chardonnay, ora. Australiano del 2009. Novello. E una Marlboro light. E poi le parole, che mi stanno guidando verso un nuovo anno. Un anno che non mi interessa sapere come sarà. Ma chissenefrega. Se tanto poi va tutto bene. E tutto male. Comunque.

Chiaro che aspetto il momento in cui, forse, riuscirò a raggiungere la Topina. Dopo 5 giorni di lavoro quasi non-stop, tengo ganas de ponerme hasta el culo, conio, pero esto es lo de siempre. Nothing new sotto gli ulivi.

E poi c'è Facebook. Ed i miei genitori connessi. E' un bel momento. Non uno di quelli in cui pensi: "Cazzo, mi piacerebbe essere da un'altra parte!"..Quindi, I don't fucking complain, i just take my notebook and i'm gonna enter a new post in my damned blog!!

Cheers! Happy new years, folks!!!!!!!!

Tuesday 29 December 2009

MESSA DI NATALE

Lividi neri sul collo,

macchie di sangue sul guanciale,

il dolore degli arti a farmi ricordare

di come una notte

sul mio cammino apparve un animale.

M’afferrò per i capelli,

la testa contro al muro,

ha squartato le mie cosce

ed in me è entrato, duro.

Mi ha amata,

frustata,

coccolata,

strangolata;

m’ha afferrata,

sbattuta,

riempita

e poi annientata.


In bocca ancora il sapore del suo cazzo,

addosso del suo sperma l’odore

e tra i miei capelli permane il sudore

dolce ed acido

a penetrare il mio olfatto.

Mi rimbombano in testa

le poche sue parole,

il suo rivolgersi a me

come fossi la sua troia.

Mi dava ordini

su come muovermi,

mi scuoteva, trascinava:

una bambola malleabile,

vittima e carnefice delle sue voglie avide.

Il membro prepotente,

i gemiti febbrili,

le mani calde,

impazienti,

violente,

insistenti,

inappagabili ma appaganti.

Goduriamente strazianti.

Ed io,

satura di lui,

esplodevo di me;

invasa dai fluidi dell’amore

obbedivo zitta,

tormentata dal miscuglio

di pena e piacere

che pochi mi hanno saputo donare.

Dormimmo poi abbracciati

come teneri amanti,

come bimbi innamorati

per poi svegliarci

smarriti ed un poco spaventati,

imbarazzati.

Mi sono alzata,

tornando in silenzio verso la mia vita.

Ed ora,

ora ho lividi sl collo,

macchie di sangue sul guanciale

ed il dolore degli arti a farmi ricordare

l’apparizione di te, animale.

Vorrei mi ricantassi

la tua Messa di Natale.