Friday, 27 May 2011

NEVER LOVED YOU

Submerged in this boundless puddle of rotten blood,

I ponder if I am still alive.

I stick my finger tip in the wound.

It is dry now.

The blood seems not to be there anymore, most of it went out of my body.

I am asphyxiating.

I vomited all the rests of the feast we had together,

I have seen them flowing away with my hope.

I never loved you, I do not know why I feel as you cut my limbs.

I never loved you, I do not know why I feel as you sucked my blood.

I never loved you, I do not know why I feel as if you had been rummaging between my organs and left me empty.

It is a pale barren landscape I see now and light is penetrating prepotent through my closed eyelids…

THE MESSAGE

Chunks

Of dangling women,

Girdled and sorted.

Women screaming taut,

Frightened, but unscathed.

Women grew up

In castles hanging in illusion,

Women whose glee

Is framed in coloured wood.

Heaps of cotton

Torturing themselves.

Will recovery exist

After these sharp weapons?

NOTHING BUT SOUL


The dark shadow

which invaded my eyes

I abhor,

these blood red stains

with no knowledge of ceasefire.

Silvery chains are clinging to my instinct,

spitting on my inner brightness.

I loathe bodies,

Heavy ballasts

Occulting regal spirits,

Burdens piled on noble hearts

Forced to mediocrity.

I want to be soul

and nothing but soul,

not a woman,

not on this soiled earth.

Being diaphanous angel

Is my desire,

I am ready to escape the frailness of life.

I want to ride the clouds,

Forget the legs anchoring me to the earth.

I want to fly,

Melt with the green of cypresses,

Savour my wrecking.

THE CHRYSALIS


Here I am, again

Pouring bitter ink on electronic pages,

Trying to extinguish this bulimia of love

Which is annihilating me.

I thought I was an adult, and I am a fetus.

A chrysalis.

Larva without cocoon,

I write to expel this rotten smell,

To feebly delay my delirium.

There are days I asphyxiate with myself,

With these inner parts

That want to escape

And I do not know how to help them.

I wish I could spit them out,

Dosing them.

I wish I could delicately savour my Ego to make it more acceptable, but I just vomit it with violence when I most need me.

Because yes, I have moments I need myself and instead of cuddling up as a grown fetus,

I expand myself,

Trying to find me somewhere else.

It is useless to say that it is impossible.

I would prefer to implode if I could.

If I could I would like to be jealous of my essence,

Instead of offering it to a world incapable of grasping the truth of things.

Thursday, 26 May 2011

della poesia

"Per lei la [scrittura] era come un salvagente
che la teneva in superficie e le permetteva
di nuotare, di respirare"
IL LETTO DI FRIDA, Slavenka Drakulic

Oggi ho pensato che mi piacerebbe condividere con voi un po' delle mie esperienze letterarie, raccontarvi perché scrivo, da quando, chi mi ha aiutata ed accompagnata in questo viaggio...

Ho sempre scritto,, iniziai da bambina a scrivere poesie, molto presto, amavo i temi, poi da adolescente provai con i romanzi..Rileggendo ciò che scrivevo a volte pensavo: "Dai; questo non è male!" Ma proporsi al prossimo è tutta un'altra storia, altri migliaia di fattori entrano in gioco..
Sono stati due gli episodi che mi fecero considerare più seriamente la questione dello scrivere.

Il primo è stato imbattermi nella poesia di Charles Bukowski; conoscevo già ed apprezzavo la sua prosa, ma non sapevo scrivesse anche poesia. Quando trovai alcune poesie alla fine di Shakespeare non l'ha mai fatto, m'illuminai. C'era un genere di poesia con il quale non avevo ancora avuto contatto, una poesia PROSAICA nello stile, in quanto priva di una ricercata costruzione metrica, di artificialità e priva di una ricerca lessicale esagerata. Una poesia prosaica nel contenuto, da considerarsi piuttosto volgare. Basta amore, basta fiorellini , lune e tramonti, la realtà è sporca e puzza di marcio e c'è bisogno di qualcuno che la racconti com'è invece di cercare di decorarla affinché faccia meno male.

Il secondo avvenimento che mi ha portata ancor più sulla strada dello scrivere avvenne a Madrid. Qui conobbi dei ragazzi che avevano una compagnia di teatro di strada, iniziai a lavorare con loro e molti dei partecipanti scrivevano. Organizzavano dei reading di poesia il mercoledì sera in una deliziosa sala da tè nel centro di Madrid, ed è qui che uscii dal guscio, che decisi di offrirmi al mondo...

Non vi è una motivazione per la quale ho scelto di scrivere poesia, diciamo piuttosto che è lei ad avermi scelta...esce spontanea ed è quasi più una fonte di sopravvivenza. Più volte mi sono sentita annegare ed è la poesia che mi ha tenuta a galla, che mi ha aiutata a sopravvivere... Ed è per me anche una sorta di esorcismo, lo strumento attraverso il quale argino i sentimenti più negativi nei confronti di me stessa e del mondo. E' la mia catarsi.

vernissage


Sono orgogliosa dei miei amici!!

1.David Le Fleming
2. Reuben Sutherland

POST FRIVOLO

Ma come fanno alcune donne a portare i tacchi tutto il giorno?
Li ho messi una sera per il vernissage della mostra di Dave e a fine nottata pensavo di morire... ho i piedi in cancrenaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Wednesday, 25 May 2011

questions

Papà, perché non ho le ali??

home sweet home

Londra

ha ormai connotazione di casa...

E' quel posto
dove non sei sicura
di voler tornare dopo un bel viaggio,
eppure quando vi sei,
ti torna il sorriso....

Sei felice di risentirne l'odore...

Tuesday, 24 May 2011

DEL SESSO ED ALTRI DEMONI

Ti ho dentro,

non pensavo

fosse ancora possibile penetrarmi in questo modo.


Sei filtrato

nel mio stomaco

attraverso i pori della mia pelle.



NON RIESCO A DIGERIRTI.

something that happened to you

Non trattarmi come se fossi solo un avvenimento...
Ricorda ciò che abbiamo sentito,
ricorda che ci siamo amati
per un minuto.