Saturday, 15 September 2012

@ the casino in southend

Sono al casinò, che ci si voglia credere o no... E' l'una un quarto del mattino, mi sono fatta una English Breakfast accompagnata da Vodka Tonic, le salsicce facevano proprio schifo e le ho lasciate nel piatto....

Qui mi hanno condotto i venti questa sera, a Southend, un posto che devo ancora capire dove sia...
Se vogliamo risalire proprio alla fonte, è l'amore che mi ci ha portato, o la povertà, una delle due, sta a voi scegliere.
L'amore è la motivazione per cui ho comprato un volo per Belfast alle 7 del mattino, in modo da passare la maggior parte di tempo possibile con il mio amato; la povertà la ragione per cui ho preso il suddetto volo dall'aeroporto più sfigato d'Inghilterra, per arrivare al quale praticamente non ci sono mezzi ed un giulivo taxi dalla nostra beneamatissima Londra costa solo 80 £ (cioè un Pound in più del mio biglietto aereo!) ...

Quindi che fa la nostra cara Sunshi? Arresasi all'idea di pernottare in situ, caccia in valigia un pleddino dell'Ikea (solo 1.95£) e s'imbarca sull'ultimo East Anglia diretto all'aereo porto...per scoprire che non solo i famigerati bastardi ti abbindolano con economici voli impossibile da prendere, ma pure che l'aeroporto chiude alle 00.00 e col cazzo che si può stare lì a dormire!
Wow, what a fantastic news! E' tutto ciò che hai sempre desiderato gelare nella campagna inglese coperta da un fazzoletto made in Sweden!

Allora arriva in soccorso un vero English gentleman lavorante dell'aeroporto che mi consiglia di andare al casinò, per lo meno c'è un tetto che ti coprirà!

Ed eccomi qua, con il mio laptop (grazie a Dio hanno creato le Usb con Internet, una delle più utili invenzioni assieme a minigonna e mascara !) a scrivere questo post...
Erin mi ha detto che qualsiasi cosa mi succeda, bella o brutta, è materiale per creare e non lo posso disdegnare...Questa non è che sia poi una tragica avventura, neanche tra le più buffe, ma sono qui con questo monitor ancora una volta come unico amico e a lui racconto, che faccia da filtro a chi vi respira dietro...
Ora  le palpebre premono e temo che mi accascerò su questo sofà un po' nascosto dove il rumore di Riahanna e le sue compari rimane lontano e dove gli sbrilluccichii delle terribili vesti delle donnicciuole inglesi non turberanno il mio sonno...

Thursday, 13 September 2012

PAPAVERI ED AQUILONI


rielaborazione di un vecchio testo..a voi                

Il cielo
le palle di neve nera
i sassolini
il pugnale insanguinato,
gli aquiloni
i fiori.

Quanta poesia hai dentro!
Una spennellata di blu infinito non è sempre la stessa,
brilla di più quando la dai tu
anche se la libellula che mi teneva compagnia è morta.

E che meraviglia quel papavero appeso al filo d'acciaio,
ti scorrazzava dietro quasi fosse un bambino.
Un papavero che sembrava un paio di manette
anziché un orpello per la festa.
Io stridevo di gioia.
Poi il sasso cadde
e la luce si spense.

Fu la corda dei ricordi a ricondurmi all'ovile
aprii la porta con le unghie
e la seppellii in giardino
feci la pipì e svuotai il cervello.
Eppure era rimasto il groppo in gola
il sassolino nella scarpa
la spina nel fianco.
Che scomodità.
Non ce la facevo più.
Ritornai alla festa,
ritornai anche se avevo seppellito il filo dei ricordi,
ritornai perché era rimasta un'orma che mi infastidiva,
ritornai grazie al mio fiuto ed al tuo fiato.
Ti ritrovai piangente
rintanato.
Presi quel papavero
te lo slegai dai polsi
e lo lasciai volare.
Ti afferrai per il dito mignolo e condussi al fiume,
ti accomodai su di una barca a remi
abbandonandoti alla corrente.

Eri andato
l'ultimo ricordo fuggito
le ceneri abbandonate.
Cervello riciclato.
Iniziai da capo.

Tuesday, 11 September 2012

LOST IN LOVE



nauseous
sleepy
useless defeaning noises
irritating lights
choking
it looks like Tokyo
it's just the absence of you.

Sunday, 9 September 2012

outings



Lo champagne,
le luci di candela,
il cibo elaborato al dettaglio.

Tu che splendi,
ancora una volta.

Tutto 
assolutamente
perfetto.
Eppure ho tanta voglia di spaccarti questo calice in testa.