Thursday, 13 September 2012

PAPAVERI ED AQUILONI


rielaborazione di un vecchio testo..a voi                

Il cielo
le palle di neve nera
i sassolini
il pugnale insanguinato,
gli aquiloni
i fiori.

Quanta poesia hai dentro!
Una spennellata di blu infinito non è sempre la stessa,
brilla di più quando la dai tu
anche se la libellula che mi teneva compagnia è morta.

E che meraviglia quel papavero appeso al filo d'acciaio,
ti scorrazzava dietro quasi fosse un bambino.
Un papavero che sembrava un paio di manette
anziché un orpello per la festa.
Io stridevo di gioia.
Poi il sasso cadde
e la luce si spense.

Fu la corda dei ricordi a ricondurmi all'ovile
aprii la porta con le unghie
e la seppellii in giardino
feci la pipì e svuotai il cervello.
Eppure era rimasto il groppo in gola
il sassolino nella scarpa
la spina nel fianco.
Che scomodità.
Non ce la facevo più.
Ritornai alla festa,
ritornai anche se avevo seppellito il filo dei ricordi,
ritornai perché era rimasta un'orma che mi infastidiva,
ritornai grazie al mio fiuto ed al tuo fiato.
Ti ritrovai piangente
rintanato.
Presi quel papavero
te lo slegai dai polsi
e lo lasciai volare.
Ti afferrai per il dito mignolo e condussi al fiume,
ti accomodai su di una barca a remi
abbandonandoti alla corrente.

Eri andato
l'ultimo ricordo fuggito
le ceneri abbandonate.
Cervello riciclato.
Iniziai da capo.

5 comments:

Serena S. Madhouse said...

...meglio ritornare sui proprio passi, per non lasciare il dolore sospeso... poi andare avanti..
Bella, davvero..
Mi sorprende e incanta questo tuo lato poetico...

Fulvio Strano said...

E che meraviglia quel papavero appeso al filo d'acciaio... Già.

Sunshine said...

bhe si serena, tu eri rimasta alle grida di protesta punk femministe, vero??il lato poetico, c'è sempre stato, ma gli scritti allora rimanevano sepolti...

Serena S. Madhouse said...

In effetti ero rimasta lì (ho ancora le tue fanze!), è giusto poi che altre voci di noi trovino spazio e forza però... anche quella Sunshi mi piaceva molto e..ancora oggi di grida di protesta (femministe e non) ce n'è un gran bisogno..

Sunshine said...

ma si può protestare anche con la poesia, si può eccome...