Ti chiamerò Iago nei miei sogni.
Infido eppur seducente alfiere,
infiniti Cassio aizzerai alla rissa
e da mille Otello allontenerai vergini Desdemone
per fugacemente affidarle alla nostra alcova.
Proclamerai il tuo credo nella supremazia del demonio,
io in quella della lussuria.
In chiunque instillerai il seme del dubbio,
in me quello della vita.
Io sarò per te un’Emilia più fedele,
mai svelerò le recondite intenzioni della tua malignità,
ogni fazzoletto nelle tue mani deporrò senza verbo proferire,
tua schiava nel nostro piacere.
Ti leccherò il membro, il corpo ed i piedi,
striscerò al tuo fianco,
a gattoni ubbidirò, zitta, ad ogni frustata,
consapevole che mi ucciderai, poi.
Accorri Iago,
stermina le mie voglie
prima di assassinarmi
ghigliottina il mio desiderio
prima che sia troppo tardi
straziami prima che ti conducano alla tortura.