Saturday, 3 October 2009
Tuesday, 29 September 2009
.... 2
POETESSE ARGENTINE 3
y yo
sùbitamente envejezco.
Yo
La que sabía donde estaba el paraíso.
Saudade, Silvia Barei
POETESSE ARGENTINE 2
TANTAS PALABRAS PARA QUEDAR EN SOLEDAD
PARA DEJAR CAER LO MEJOR DE CADA UNO
PARA BORRAR LAS BUENAS NUEVAS DE LOS MUROS.
QUE DIA DE TU VIDA ALBERGARA’ MI NOMBRE?
[...]
QUE EXTREMO DEL CIELO ME GUARDAS?
Dobles/ez, Silvia Barei
POETESSE ARGENTINE 1
Fotografie in bianco e nero spaccano il ricordo.
Leggo queste poesie che viaggiano ad un altro ritmo, che m’inducono a leggere più lentamente, a scandire le parole mentalmente. Queste donne che trasformano il più semplice gesto quotidiano in un’entusiasmante avventura, che risolvono la tristezza e le grandi catastrofi con poche parole: “Ieri ho fatto un dolce di pesche”. Perché si, in fondo, il resto non é poi cosí importante.
“Per averti snocciolo il tempo”
Quest’emicrania proprio non vuole smettere. Mi sta perseguitando dal momento in cui ho messo piede in terra natale. A volte, si affievolisce per poi tornare con forza annientatrice. Fitte che mi martellano i pensieri, che mi trapanano la membrana cerebrale.
M’interpello sull’origine di questa cefalea che m’assale con ripetuta insistenza. Ora, si sta espandendo alla zona posteriore, alla nuca ed ai suoi lati. Scenderà fino al collo, invadendo la zona cervicale con lievi, ma acute punture di spillo. E s’insedierà imperterrita per ore, fino a diventare parte di me.
Penso troppo, lo so. Un pensare sterile, un rimuginare gli eventi volendo predirre il futuro: il più distante ed il più prossimo. Non un riflettere razionale, bensí un arrovellarsi su fatti che non posso stringere in pugno, facendo progetti impalpabili, sognando il presente invece di viverlo, a volte. Affibbio a tutto ciò la causa delle persistenti cefalee.
Poi, vi penso meglio; esamino le condizioni atmosferiche, la latitudine, la longitudine, le temperature, la pressione e giungo ad un’altra conclusione.
È solo l’assenza di te.