Ed in questa immobilita'
viscido mi spia il silenzio
nelle sue pupille
scintille
mi strilla
mi piange lacrime bianche
dai denti marci
mentre mi torturano
con quelle matite
mi spingono lontano.
Mi assalgono,
sara' solo un'ultima volta
lodano il corpo
con violenza
e nauseante falsita'.
Vorrei mordere
lacerare
premere
fuggire.
Nella clessidra
cade la sabbia
mi arrivano le tue urla lontane
di un velo mi copro
astratta corro da te.
E' finita.