Tornerai, lo so. Come del resto hanno fatto quasi tutti. Chiedendo scusa, riconoscendo ogni tua stronzata, rimpiangendo ogni tuo passo, volendo tornare indietro.
Non sento più dolore, mi viene solo da ridere. Eppure non è felicità, bensì un ghigno in sospeso tra amarezza e consapevolezza. Consapevolezza d'aver avuto ragione un'altra volta, di sapere che tutti gli uomini che incrociano il mio cammino sono dei codardi, che hanno paura e deviano il loro percorso. Per poi tornare sempre, irrimediabilmente, troppo tardi. Quando tu ormai hai donato al vento l'ultimo pezzettino di speranza, quando la porta è ormai chiusa. Definitivamente. Ed è ridicolo perché tu non volevi chiuderla affatto. Ma non si può riaprire. Si è sigillata, sola, piano piano.
No comments:
Post a Comment