Monday, 13 December 2010

Bacon, again


Di fronte alla disperazione ho saputo dove andare:
388.
Tate Modern.
Terzo piano.
Surrealismo.
Ed ora sono davanti a 3 bacon.
Un altro trittico.
One of the Black Triptychs, 1972, che seguirono la morte del suo amante George Dyer.
Se tu mi hai fatto scrivere il migliore dei miei pezzi, sei tu che oggi mi aiuterai, caro Francis.
Tu che mi tenderai il piede monco, la mano mutilata.
Tu che mi sorriderai con i tuoi occhi chiusi, le tue speranze sbagliate.
Tu che fermerai il blocco con i tuoi petti vuoti, i tuoi cadaveri vivi, i visi straziati e strazianti.
Saranno le tue figure in fin di vita a buttare giu' il muro, anche se per pochi istanti.
Una parete bianca, una voragine aperta mi riapriranno gli occhi.
Solo tu lo riesci a fare, Francis.
Tu con le immagini e Sylvia con le parole.
Solo voi rimuovete questo muscolo asciutto, solo voi animate queste pupille stanche.
Dio, se fossi ancora piena, quanto mi aiuteresti a riversare su carta.
Se mi cavassero gli occhi per un minuto, se diventassi una King Lear da 4 soldi, quando mi verrebbero restituiti, vedrei tutto differente??
Mi vorrei rinnovare. Dimenticare. Addormentare.
E poi tornare a ricordare tutto confuso ed annebbiato

3 comments:

Fog said...

io davanti a Goya a Madrid ho sentito quasi che mi cavassero gli occhi.
Quando me li hanno ridati vedevo tutto in modo diverso.
Succede.

Sunshine said...

allora e' possibile...

Sunshine said...

by the way.. i really like PATTUMIERA