che
le sirene lontane non debbano
a te il loro fragore
in una notte d'afa e sangue insonne
imploro
cerco la cura
per l'avvenire
me stessa
ed il verbo che affoga.
e' nel tacere che avvampa
l'alito dell'errore,
quieto mi parla
spiega:
sei fatta di fuoco, mia signora,
ma inchinati al perdono
sposa cadavere.
esigilo e donalo
in quell'alba d'amore alla quale ti risveglierai.
6 comments:
brividi caldi...
bella.
Chapeau
Un tormento forte, ma sempre "bivalore".
Grazie. E' tardi e passavo di qua. tento di dormire ma non è facile. insonnia non bene... mah, complimenti, belle parole. Notte' Tz
sirene che ardite ardiscono a sublimare il piacere..
quale fiamma che forse distratta avvampa corpi spumeggianti..
per calmare codesto trambusto
l'Ulisse furioso deve chiedere redenzione..per varcare la soglia di un piacere assopito..
se vuoi passa da me
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