*THINKING ABOUT ANNETTE MESSAGER*
Il mio esserne partecipe ispira la mia riflessione. Partecipe delle torture inflitte al mio corpo. Non sono sciocca, né ambigua. Sempicemente rappresento le due facce della medaglia. Sono vittima e carnefice, sono la rivoluzionaria e la reazionaria, la suora e la puttana, la madre e la figlia, il sesso sadomaso e l’astinenza, la salute e la malattia. Se non ne fossi partecipe ne sarei al di fuori e questa riflessione sul corpo femminile non mi tangerebbe. Rimarrei solo a guardare. Ridendo. Ma invece mi fa male perché so ciò che vuol dire, perché vi sono in mezzo fino al collo, perché affondo in questa sabbia mobile che é il canone estetico ogni volta che mi dimeno per uscirne. Perché il mio corpo lo abito io, ma lo vedono tutti gli altri, lo vivono, lo toccano e su lui influiscono.
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