Thursday, 7 January 2010
PAESAGGI URBANI
Soffrirei
se scappassi,
se svanissi prima che io possa
inscatolare nella retina
il ricordo di te
sudicio di pittura,
ridente
e consapevole.
Ti osservo,
lo sai,
ti imbarazzano
i miei occhi
che ti scrutano impertinenti,
impositori,
impostori,
qui e non invitati.
In nessun altro posto al mondo
vorrei
in questo momento stare,
nessun albeggiare esotico,
nessun ghiacciao statico,
nessun dorato litorale.
Ho te,
colonna sonora
dei miei sogni leggeri
di un gelato mercoledi londinese,
asciutto di neve ghiacciata,
stanco e lontano,
profano,
stupido e struggente.
Pomeriggio
di ricordi malfatti
ed odore di sesso speziato.
Mi sento raccolta
nel vuoto di un’anima dannata e persa,
e poi ritrovata;
mi sento straccio di pena,
addolorata e respinta.
Odo sibili di giochi remoti,
interrotti nella fretta della ricerca di un futuro distante.
Fiumi di silenzio contratto
invadono il mio ancor più acuto silenzio.
Picchiettare
di piedi malsani
di geni inquieti che cercano motivazioni:
d’esistenza,
d’essenza,
di frequenza.
Emozioni di plexiglass scaduto,
di vecchio velluto variopinto,
di raso sordo e stinto.
Fobia,
follia,
fanghiglia.
Le tue ciglia
concentrate sul lavoro,
sul gesso, i colori, la pittura.
Ed io
ho paura.
Paura
di vedere la fine
di tutto questo
prima che ancora abbia inizio.
E cosi' sara'...
PAINTING BY JON BRALEY
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