Tuesday, 30 August 2011

KE 6-8018

Leggevo alcune poesie di Anne Sexton,
stanca ho socchiuso le palpebre
e scorto l'immagine di te che fuggivi.
Tre settimane sono tante,
persino io sto dimenticando la consistenza della tua pelle.
"My love,
when you leave in which crevice will you hide?
What signs will remain?"
(A.Sexton)
Provavo a dormire e non ce la facevo
ed allora riaprivo il libro, ma non riuscivo a leggere
quindi tentavo di nuovo di dormire,
ma appena spegnevo la luce
m'assalivano il caldo e l'ansia.
Ansia, ansia di che?
Di perdere te, che manco so chi sei
(che in fondo non so neanche chi sono io
e neppure dove sono).
Ansia di chiudere la mano ed accorgermi che è vuota,
di vedere queste parole morire nel vento,
ansia che la poesia rimanga un astratto sogno,
uno sputo sul tappeto,
una macchia sbiadita.
Io voglio scrivere e lo sto già facendo,
ma desidero fare della poesia la mia unica ragione di vita.
Ansia che tu vada via
ed io via da me, anche,
come l'acqua da una diga, quando viene aperta.
Ansia di morire prima di aver concluso,
ansia di non arrivare mai ad essere ciò che vorrei.

E' martedì e sei sparito da quasi una settimana.
T'immagino passeggiare su altri corpi,
so che lo stai facendo, il che non è un problema,
il problema si porrà se qualcuno di essi t'aggraderà più del mio.
Ma non sarebbe poi una tragedia, nel fondo.
Passerà.

"Passerà questa pioggia sottile come passa il dolore"
"Hotel Supramonte", F. De André

Passerà, però fa male.
Brucia immaginare ciò che stai facendo.
Cristo se fa male.
Ed era il mio ultimo giorno in Grecia
ed il sole splendeva di nuovo, alto, meraviglioso, perfetto
ed io volevo solo stare nascosta,
solo fondermi con la mia nostalgia,
plasmarmi dentro di lei,
smettere d'essere persona,
diventare aria.



5 comments:

TrecceNere said...

Ti puo' distrarre un po' la mano di un'amica? :)
Ti capisco... quante volte ho sentito il vuoto. Il motivo però non è fuori...gli altri fanno solo scattare qualcosa che avevamo dentro...questo infinito senso di perdita, la paura di non farcela, o dell'incompiuto, si mescola ad altro, a una relazione per esempio e lo inquina. Lascia andare...è solo l'attaccamento che fa male.
C'è luce divina in noi, la stessa poesia, il colpo di reni che ti dice "alzati". La poesia...trasmuta ogni cosa, il piombo in oro.
un abbraccio

Anonymous said...

E siamo a mercoledì, come vedi il tempo va avanti e con lui pure il mondo.
Non rimanere indietro.

E' l'errore più grande, io l'ho fatto ed ho pagato caro il prezzo dell'errore.

Un abbraccio

Sunshine said...

TRECCENERE hai perfettamente ragione, dobbiamo solo lasciare andare...lasciar fluire affinche' le cose fluiscano...io credo anche di provare un forte anelo per l'infinito, ho ben sviluppata in me quest'aspirazione al sublime che ininterrottamente si scontra con la realta' e fa male.. questo aspirare all'impossibile, alla bellezza assoluta (la mia bellezza, con i mie canoni, non quelli accademici imposti da pochi), alla perfezione..e la quotidianita' mi butta a terra ogni volta..non perche' non sia bella, ma solo perche' mettei bastoni tra le ruote, tanto all'arte come all'amore..

Sunshine said...

STORM>>>no non rimarro' , indietro, non voglio e non posso permettermelo, un'altra volta...

21 grammi said...

Adoro questa canzone. :°