Mi sento sterile.
E la realtà
mi fa di nuovo un male cane.
Sono ipersensibile
e super-impermeabile.
Non sono capace di fare mie le esperienze,
metabolizzarle
affinché m'insegnino.
Benché mi scivoli addosso,
la realtà mi ferisce,
gli avvenimenti mi tagliano,
mi riempiono della loro gravità.
Mi massacrano.
Non ho la forza di reagire
e mi lascio trasportare da questa marea inutile.
Vado a rilento;
quando è un vantaggio
e quando è una stronzata
perché rallenta l'entusiasmo,
perché perdi opportunità,
perché la vita scorre e ti senti perduta,
perché la gente cambia,
tu la ami
e poi non più,
succhi le persone
loro ti succhiano a te
e poi vi sputate a vicenda.
Non so perché questa circolare inquietudine,
ciclico malessere che ogni volta sordido torna in me.
Si ripresenta alla mia porta,
bussa dapprima lieve,
poi con fervore se faccio finta di non udire.
Ed entra in me.
S'accomoda,
rosicchia il mio ottimismo,
fa piazza pulita della mia serenità.
Una strage.
2 comments:
splendida
grazie, chiunque tu sia!
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